
Rapida ricerca in internet. Le migliori agenzie letterarie italiane sono tre. La ALI, Roberto Santachiara e Luigi Bernabò. Non so se esattamente in quest’ordine. Scrivo all’agenzia Santachiara. Poche righe, poca convinzione.
Nella mia ricerca ho capito che l’agenzia letteraria è qualcosa che si “frappone” fra te e l’editore. La mia peggiore esperienza di vita è stata quella di affidare l’affitto della mia casa a un’agenzia immobiliare. Tutto quel che potevo andar male è andato male. Un ricordo disastroso. Delegare qualcuno a fare qualcosa che possiamo fare noi è diseducativo, quando non deleterio. Mi fido però di quel che mi ha detto Manuela La Ferla e penso – o mi sforzo di pensare – che un’agenzia letteraria sia qualcosa di diverso da una agenzia immobiliare. Eppure nel profondo l’idea di delegare qualcuno a rappresentare i miei interessi, ho sempre pensato – e continuo a pensare – sia una cattiva idea.
Ma va bene, io voglio solo un loro parere. Per definire modi e tempi di una delega c’è tempo. So come lavorare a un accordo. Mi auguro poi che di tempo non ne passi poi troppo. Scrivo tutto per bene: lettera di presentazione, prime 15 pagine (che identifico come un capitolo) e sinossi.
Arriva la risposta dell’Agenzia Letteraria Santachiara. Lo vedo dallo smarthphone, ma non apro il messaggio. Aspetto la sera, per quanto ci tengo. È il primo parare di un occhio esterno sul mio anatroccolo. Sono eccitato. E sono felice, davvero è stata rapida. Ringrazio Manuela La Ferla, non so dove sia, ma so che lo merita. Anche la sera, fisso lo schermo del computer e aspetto. Come se l’email dovesse aprirsi da sé. Il mio account Gmail è lì immobile.
Cerco di immaginare chi l’avrà letto, una donna? Un uomo? quante persone? Di che età? Un papà? … chi? Cerco di immaginare il giudizio. Mi sento molto, molto teso. Per un momento ho davvero il timore che se non si aprirà da sola io non riuscirò ad aprire la mia posta. Poi chiudo gli occhi e premo invio. Il messaggio si apre, lo so anche se tengo ancora gli occhi chiusi. Leggo.
Santachiara a me
Gentile Dott. Fani,
grazie della sua mail e della proposta di lettura. Purtroppo, nonostante quello che si possa pensare dall’esterno, l’agenzia è una piccola realtà editoriale e la situazione al momento, per problemi di tempo, mi impedisce di incrementare il numero dei nostri rappresentati. Nel senso che proprio non riusciamo a leggere nuovi testi, valutarne le possibilità e proporli agli editori. Come capirà ci dispiace ma siamo costretti a declinare la sua offerta senza neppure leggere l’opera. La ringraziamo comunque di aver pensato a noi e le inviamo i nostri più cordiali saluti.
Rispondo quasi in tempo reale, ho imparato – attraverso il lavoro – a tenere tutta la delusione per me e restare inflessibile con lo sguardo fisso sui miei obiettivi. Qualunque cosa accada.
Io a Santachiara
Caro Roberto,
la ringrazio per la rapidità nella risposta e per la franchezza. Può indicarmi – al momento – un’agenzia letteraria in grado di seguirmi? Grazie. Dario Fani
Lui è altrettanto veloce, una decina di minuti.
Santachiara a me
Può provare Bernabò o l’ALI, a Milano entrambe.
Cordialmente
Sto per rispondergli “Toh, quelle che sapevo già!”, ma non lo faccio.
Vorrei anche dirgli che Milano non mi piace, per tanti tanti motivi. Ma alla fine mi “nascondo” dietro un laconico grazie. Buona giornata. La mia non lo è.