Chiamato da molti lo Strega cattolico, il premio è espresso, esempio unico in Italia, da giurie formate esclusivamente da donne, le oltre duemila socie dei Convegni di Cultura.
Lo scorso 12 maggio a Roma, nella splendida cornice del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia all’interno del complesso di Palazzo Barberini, si è svolta la cerimonia di proclamazione del vincitore XXVI edizione del Premio Letterario Nazionale Maria Cristina di Savoia.
Presenti alla cerimonia: la Giuria Centrale, composta dalla Presidente Nazionale dei Convegni, Stefania Rolla Pensa, e dalle giurate Daniela Mergotti, Elena Pontiggia, Carlotta Tagliarini, Annamaria Torroncelli e Simona Travaglini, e gli autori dei romanzi finalisti.
La manifestazione, presentata con briosa professionalità da Loretta Cavaricci, giornalista Rai, curatrice Tg2 Achab Libri, ha vissuto momenti di tensione emotiva durante lo spoglio delle schede. L’appassionante testa a testa tra i primi due classificati ha tenuto con il fiato sospeso il folto pubblico presente, oltre, naturalmente, agli autori coinvolti nell’amabile duello all’ultimo voto.
Alla fine è stato Dario Fani con il romanzoTi seguirò fuori dall’acqua, ad aggiudicarsi la XXVI edizione del Premio Letterario Nazionale Maria Cristina di Savoia.
A seguire questo l’ordine degli altri quattro finalisti: Sara Rattaro, Niente è come te; Pietro Vaghi, Scritto sulla mia pelle; Marcello Fois, Luce perfetta; Vittorio Quattrocchio, La storia dell’albero cavo.
Una menzione speciale è stata, inoltre, riservata dai Convegni di Cultura alla giovane Ilaria Pullano e il suo romanzo La tessera ritrovata, scritto all’età di soli 17 anni.
Il Premio, nato nel 1963 e creato dai Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, dal nome dalla regina Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando di Borbone, morta giovanissima a soli ventiquattro anni in odore di santità nel 1836, ha lo scopo di premiare, con cadenza biennale, un’opera di narrativa italiana e contemporanea nella quale l’autore, pur nella piena libertà di espressione artistica, si dimostri “sensibile ai valori umani e cristiani”.
Esempio perfetto di donna cristiana impegnata nel sociale, adorata dai suoi sudditi che la chiamavano affettuosamente la Reginella, Maria Cristina è stata proclamata Beata nel 2014 nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Chiara a Napoli.
Chiamato da molti lo Strega cattolico, il premio è espresso, esempio unico in Italia, da giurie formate esclusivamente da donne, le oltre duemila socie dei Convegni di Cultura.
Il Premio si avvale di una Giuria Centrale, composta da esperti e critici letterari, e di Giurie di base istituite nei Convegni sparsi sull’intero territorio nazionale. Le Giurie di base segnalano alla Giuria Centrale le opere che sembrano loro più rispondenti al Bando di Concorso. Successivamente, la Giuria Centrale le esamina insieme a quelle segnalate dalle Case Editrici, ne seleziona cinque e le rimanda alla lettura delle Giurie di base cui spetta la scelta definitiva, con voto segreto, comunicato a mezzo busta sigillata. Un doppio passaggio di valutazione che assicura, quindi, una procedura democratica e virtuosa.