Parole di pesciolino sD #2
sindrome di down
Ho visto tutte le vostre foto! Il concorso fotografico non prevedeva un mio intervento scritto. Ma di fronte alla meraviglia delle immagini che mi sono passate sotto gli occhi, non ho resistito e ho desiderato che uno spazio di poche righe ci fosse. Non per dirvi della qualità stilistica delle vostre foto (che c’è!), non…
Una mattina Francesco si è svegliato piuttosto ispirato e ha cominciato a parlare. Usava i suoi suoni, per la traduzione ho dovuto chiedere aiuto a Charlie Chaplin, lui conosce molto bene il linguaggio dei bambini. Se non è stato riportato proprio tutto, il senso comunque è quello. La voce del traduttore è di Oreste Lionello. Mi…
Entro alla posta, una posta che non è la mia. Neanche la zona conosco bene, siamo a Acilia. Riconosco però la confusione, il disordine, i toni alti. Ultimamente è ovunque. Gente che protesta, bambini che piangono. C’è tensione. È normale, siamo in periodo natalizio: tutti diventano nervosi. Perfino le mamme impazziscono con i figli che…
Rientro con un poco d’anticipo dai miei appuntamenti. Sono tanto delicato che credo né Iole, né Francesco si accorgono del mio arrivo. Poso la borsa con il computer a terra. Entro nel salone con le braccia già aperte. Francesco ha allineato tutti i suoi animali sul tappeto rosso. «URRR!», grido io «Gongolo il mostro…
Siamo alle giornate conclusive del nostro concorso, allora ci preme ricordare che: La foto deve contenere chiaramente visibile la copertina del libro. In caso contrario sarà automaticamente scartata dalla partecipazione. Così come ben espresso nel regolamento L’idea rimane quella di condensare in un’immagine la propria sensazione in relazione al libro Ti seguirò fuori dall’acqua, facendo partire…
Sono stato invitato dal comune di San Lazzaro di Savena (Bologna) per partecipare a un incontro del “ciclo sui padri” intitolato “Astropapà” promosso dal Comune, la Cooperativa Accaparlante , il Centro Documentazione Handicap e in collaborazione con Associazione Futura Persone Down, famiglie e amici. E non ho saputo dire di no, soprattutto per quelle due…
È una giornata calda e bella, impegnativa. Ci prendiamo un momento di pausa. Sediamo uno vicino all’altro. Francesco fa scorrere il suo ditino sul marmo del nostro inventato divano. Poi si volta e mi guarda, con estrema semplicità mi dice: «Sulla stessa pietra». Gli sorrido e sul momento rimango a godere del sole che tiepido…